lunedì 28 maggio 2012

Comunicato sui temi della mafia e della legalità in occasione del ventennale dell’attentato di Capaci



Leggere sui giornali le notizie di commemorazione, indignazione e impegno civile legate alle manifestazioni in ricordo del ventennale stupro della giustizia, legato all’attentato di Capaci, accanto all’orrore che invade proprio oggi Rivarolo (nella provincia di Torino) ci riempie di sdegno e tristezza.
Dopo Leinì anche questo comune del Canavese viene sciolto per infiltrazioni mafiose. È giunta l’ora di mettere da parte stupidi luoghi comuni che vogliono la mafia al Sud e il Nord come spettatore ignaro. È ora di farsene una ragione: la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta sono anche a casa nostra, sulle montagne dove i nostri partigiani hanno imbracciato le armi per difendere la libertà da chi la giustizia se la faceva a modo proprio, in camicia nera e col moschetto. E questi infami approfittatori, astuti mangiasoldi si fanno una propria giustizia, una propria economia, una propria regolamentazione. E questo vuol dire oppressione, ingiustizia, soprusi, corruzione, distruzione: questo è fascismo! E va combattuto in primis con le armi delle parole, della posizione, della scelta di non stare in silenzio. Non si dovrà andare in montagna, forse si dovrà scendere in piazza, di sicuro non si deve rimanere zitti.
Criminali di tutte le età e di ogni provenienza sono in mezzo a noi. E non ci sono da oggi, non ci sono da ieri. Ormai sono talmente radicati nel territorio da esser diventati come dei fantasmi, delle ombre. E questi sporchi malavitosi, che architettano imbrogli contro la legalità, devono essere riconosciuti, presi, condannati.
L'ANPI in questa nuova stagione non può esimersi dal portare avanti la lotta per la legalità, dal farsene alfiere e portavoce. Proprio in questo contesto, esprimiamo la nostra solidarietà all'ANPI di Rivarolo-Favria-Oglianico, che nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di conoscere direttamente.
La sezione ANPI Condove-Caprie vuole sostenere anche i cittadini di Rivarolo e di Leinì, colpiti da questo lutto istituzionale, da questa aborrente realtà, e quelli di Chivasso, che in questi giorni vedono al vaglio delle commissioni antimafia le sorti del proprio Comune. La nostra vicinanza sia per loro conforto e motivo di sdegno. Non sedetevi! Non lasciatevi schiacciare dal peso della paura e bloccare dall’immobilità del “non sappiamo cosa fare”! Siate insieme delusi per la mancanza di moralità di chi vi ha portato in questa situazione, abbiate fiducia nella giustizia e muovetevi per risollevare il vostro paese, il nostro Paese! Dimostrate che non tutte le dita della mano sono infettate da questa cancrena! Non restate in disparte, perché lo spettatore indifferente non è colpevole, ma non è nemmeno nel giusto! Perché come disse Giovanni Falcone, che oggi più che mai deve essere vivo con la sua eredità e memoria in mezzo a noi: «Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere». E noi, voi, ogni cittadino deve fare il proprio dovere!


23 maggio 2012
Il Direttivo ANPI Condove-Caprie

2 commenti:

  1. Speriamo che la mafia nel mondo abbia fine al più presto, perchè stanno accadendo troppe cose negative per il nostro paese e per i paesi dell'estero..

    RispondiElimina
  2. Ora che non possiamo parlare me nè sbatto i coglioni la mafia è una montagna di merda (parole di Peppino Impastato), il giovane siciliano ucciso perchè difendeva la sua patria, ma noi che cazzo facciamo? la risposta è niente dalla mattina alla sera per salvarci il culo da chi potrebbe ucciderci e sporcarsi le mani d'ingiustizia!

    RispondiElimina