venerdì 27 gennaio 2012

Giornata della memoria

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario».
Primo Levi, "Se questo è un uomo"
 «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati» [art. 1 legge n. 211 del 20 luglio 2000]

giovedì 19 gennaio 2012

Mille e mille anime spente

"Mille e mille anime spente" è il titolo dello spettacolo realizzato dagli alunni del laboratorio teatrale delle classi 3°A e 3°B della Scuola Media "Gian Francesco Re" di Condove, che debutteranno giovedì 26 gennaio presso il Salone Sottochiesa alle ore 21.
L'esperienza
della deportazione sarà il tema centrale della rappresentazione: il faticoso ritorno dai lager, la difficoltà nel curare il corpo ma soprattutto l'anima, la necessità di tornare ad essere uomini con un nome e una vita ma soprattutto con la voglia di raccontare, per spronare i giovani a tenere accesa la memoria di ciò che è stato.
Lo spettacolo è nato dalle riflessioni dei ragazzi che lo scorso settembre avevano visitato il Museo del carcere "Le nuove" di Torino, in particolare il I braccio che durante la guerra era gestito dai tedeschi che vi avevano rinchiuso prigionieri politici e partigiani, e lo scorso ottobre il campo di concentramento di Mauthausen.
La serata, promossa dall’Istituto Comprensivo di Condove in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e l’ANPI di Condove-Caprie, si concluderà con alcune considerazioni dei ragazzi.
L'ingresso è libero. Partecipate numerosi!

mercoledì 18 gennaio 2012

Guido, il nonno partigiano che tutti noi giovani ribelli avremmo voluto avere


A volte vorremmo che certe persone non se ne andassero mai. Perché con  noi non solo hanno condiviso un pezzo di cammino, ma perché proprio sul sentiero della vita ci hanno insegnato a camminare.
Guido Carbi è una di queste persone.


Pur essendo stato partigiano nella zone del Colle del Lys, è sempre  stato molto vicino alla sezione ANPI di Condove-Caprie e non mancava proprio mai: per ricordare l’eccidio del Gravio e i partigiani di Muni e Caprie, per portare un saluto a Maffiotto.
Negli ultimi tre anni era diventato il protagonista dei racconti intorno al fuoco a Vaccherezza: un “nonno indignato”, il nonno che tutti noi “giovani ribelli” avremmo voluto avere, in grado di passare da una profonda lezione di vita ad un abbraccio affettuoso e stretto.


Con lui abbiamo trascorso ore a chiacchierare sotto il cielo stellato di fine agosto, quando la notte era già calata da un pezzo ma nessuno voleva andare a dormire, perché troppo preziose erano le sue parole da ascoltare, troppo profonde erano le sue rughe da accarezzare, troppo furbi erano i suoi occhi da cui imparare.
  



Proprio a Vaccherezza si era così raccomandato: «Ragazzi, bisogna sempre fare attenzione: ricordatevi che noi ormai siamo vecchi, anzi, come piace dire a me, antichi, e che il mondo del domani è vostro. Ci sono tanti giovani in gamba che sono sicuro si ricorderanno da dove arriva la loro possibilità di essere liberi, ma ce ne sono anche altri che non lo sanno e quindi bisognerà sempre vegliare. I tempi d'oggi sono difficili e anche se penso che siamo ancora lontani dal momento in cui c'era la guerra sessant'anni fa, purtroppo mi sembra che la strada che il mondo ha imboccato non è quella giusta».


Ogni volta che ci salutava, ci diceva sempre «Bravi! Continuate così!» ed è proprio così che continueremo a fare. Anzi, ci impegneremo a fare meglio e di più, custodendo i suoi insegnamenti come un ricco tesoro e portando avanti con la sua stessa umanità e determinazione il prezioso testimone che ci ha lasciato. Certamente indignandoci per quel che non va, ma sempre con un sorriso, lo stesso che Guido aveva ogni volta per tutti noi.


Giorgia Allais, Chiara e Martina Bonavero, Laura Castagno, Gianmarco Galfano e i giovani della sezione ANPI Condove-Caprie

(Fotografie di Giorgia Allais)