“Presente!”: così hanno risposto a voce alta compagni e
familiari di Vincenzo Giuglar quando l’amico Danilo Bar lo ha chiamato per
l’ultima volta. Il mattino di sabato 12 maggio, attorno alla tomba del partigiano
Vinko, scomparso a fine gennaio senza che i più se ne potessero rendere conto,
si sono riunite una trentina di persone per rendere onore ad una persona che
nella vita è stato emblema dell’impegno civile e politico che in questi tempi è
cosa molto preziosa.
“I giovani di allora dovevano scegliere dove stare. Vincenzo
scelse la Jugoslavia, perché il popolo jugoslavo era simile a noi: in montagna
e con la libertà negata. Merita che chi ha fatto una scelta tanto coraggiosa
venga ricordato da tutti, anche dai giovani. Perché Vincenzo era un grande
comunicatore, in qualsiasi momento in cui si attualizzasse la Resistenza lui
c’era sempre. Parlava con tutti e raccontava, ed era tornato anche parecchie
volte in quei luoghi che considerava amici. Sempre in mezzo ai tanti, Vincenzo
era una persona importante” ha ricordato ancora il Sindaco di San Giorio Danilo
Bar, a cui è stata affidata l’orazione ufficiale: “Qualche volta, dal suo volto
scuro e abbronzato, faceva trasparire un sorriso: trasmetteva così le sue
emozioni, con la presenza e il sorriso. Ora tocca a noi, dobbiamo impegnarci
perché il suo ricordo sia tangibile, con un’intitolazione o qualcosa che
comunque possa ricordarlo. Perché è nostro dovere trasmettere la capacità di
vivere e mai dirsi fuori, perché tutto dovrà essere conquistato sempre con la
presenza. Proprio come faceva lui”.
La cerimonia, cominciata con il ritrovo presso la Piazza di
Condove, continuata in corteo fino al Cimitero, è proseguita ancora con il
saluto da parte dell’amico Luciano Modellino e l’intervento ufficiale da parte dell’Associazione
della Polizia, in cui aveva militato per alcuni anni, e dell’ANPI di Condove,
che per l’occasione ha anche consegnato ai familiari la targa e la spilla al
merito partigiano.
Qualche bel mazzo di fiori freschi, con il tricolore che Vinko
difese tante volte nella sua vita, ha così chiuso la celebrazione in memoria di
chi, con tanta fatica ma anche un sorriso, è ancora in grado di far riflettere
nel presente e ancor più nel futuro.
Giorgia Allais
da La Valsusa di giovedì 17 maggio 2012
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