giovedì 30 agosto 2012

Vaccherezza 2012: la Nuova Stagione dell’ANPI a Condove


Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra Costituzione”.
[Piero Calamandrei, componente dell’Assemblea Costituente in rappresentanza del Partito d’Azione]

Ragazzi, bisogna sempre fare attenzione: ricordatevi che noi ormai siamo vecchi, anzi, come piace dire a me, antichi, e che il mondo di domani è vostro. Ci sono tanti giovani in gamba che sono sicuro si ricorderanno da dove arriva la loro possibilità di essere liberi, ma risono altri che non lo sanno e quindi bisognerà sempre vegliare. I tempi di oggi sono difficili e anche se penso che siamo lontani dal momento in cui c’era la guerra sessant’anni fa, purtroppo mi sembra che la strada che il mondo ha imboccato non è quella giusta”.
[Guido “Guido” Carbi, Partigiano della 17° Brigata d’Assalto Garibaldi “Felice Cima”]

Domenica 26 agosto, insieme ad altri compagni della mia Sezione e della commissione “Giovani e Istruzione” dell’ANPI Provinciale, ho partecipato alla commemorazione dei Martiri di Vaccherezza a Condove, in Val di Susa.
La Conca dei Martiri di Vaccherezza è un Sacrario partigiano, una scodella di prato e sassi intagliata tra le montagne, in fondo c’è il monumento ai Caduti con i nomi dei sedici Partigiani della 114° Brigata d’Assalto Garibaldi accerchiati e uccisi la notte tra il 20 e il 21 aprile 1945 dai tedeschi e dai fascisti della divisione “Monterosa”, durante una vasta operazione di rastrellamento solo pochi giorni prima della Liberazione.

Subito appena entrati nella conca, i militanti dell’ANPI della Sezione Condove-Caprie ci hanno accolto a braccia aperte. Tutti attivissimi come formiche operaie, ciascuno faceva la propria parte per la piena riuscita dell’iniziativa: sui tavoli allestiti dai compagni c’erano magliette ANPI, pubblicazioni sulla Resistenza locale, dolci da sgranocchiare e la possibilità di prenotare la polenta per pranzo.
Numerose le delegazioni dell’ANPI e le associazioni locali presenti, numerosi fazzoletti e magliette NO TAV, hanno sfilato anche le bandiere della 114° Garibaldi e della 42° Brigata d’Assalto Garibaldi “Walter Fontan”; presenti i rappresentanti delle istituzioni in fascia tricolore.
Giunta la fiaccola, è iniziata la commemorazione, coordinata dai compagni dell’ANPI, con cerimonia cattolica intramezzata con letture sulla Resistenza. A seguire saluto del Sindaco di Condove, Piero Listello, del Presidente della Sezione ANPI Condove, il Partigiano Mario Jannon, e la lettura di un messaggio da parte di “Fasolin”,  l’infaticabile staffetta partigiana della 114° Garibaldi Enrica Morbello Core, non presente per questioni di salute ma sempre vicina.

E poi la memorabile orazione ufficiale di Danilo Bar, Sindaco di San Giorio di Susa, che ha emozionato tutti i presenti con la sua lucida analisi sulla situazione attuale a partire dai valori della Resistenza; bellissima la figura di papà Alcide Cervi, evocata come riferimento fondamentale per le nuove generazioni: “Alcide Cervi diceva che dopo un raccolto ne viene un altro, ma il raccolto non viene per caso, va curato, bisogna prepararlo a partire dai frutti del raccolto dell’anno precedente.
Ai familiari dei Caduti – tra cui alcuni giunti appositamente per l’evento da Salerno! – è stato consegnato un piccolo omaggio da parte dell’ANPI e delle istituzioni.


Come conclusione della cerimonia, è stato rivolto un pensiero al compagno Guido Carbi, Partigiano della 17° Brigata d’Assalto Garibaldi “Felice Cima” e attivista NO TAV, partito a gennaio per l’Ultimo Viaggio ma sempre presente, grande animatore del rapporto con i giovani e protagonista dei racconti partigiani durante le notti attorno al fuoco, “quando nessuno vuole andare a dormire”. Per Guido sono stati liberati nel cielo pensieri attaccati ai palloncini gonfiati a elio, sperando che portino lontano i messaggio (negli anni scorsi qualche messaggio ha raggiunto Casale Monferrato).

L’atteso momento del pranzo è stato soddisfacente e partecipato: chi con i panini portati da casa, chi con polenta, formaggio e spezzatino preparati dall’ANPI con un’organizzazione impeccabile. Noi ci siamo accomodati tra prato e rocce, sotto il sole. Poi Alberto, un compagno dell’ANPI locale, ci ha fatto conoscere Luigi Falco, nome di battaglia “Gin”, Partigiano di Condove, uno degli ultimi rimasti della 114° Brigata d’Assalto Garibaldi, con il quale chiacchieriamo per più di un’ora di memoria e attualità, tra un bicchiere di vino e uno di genepì. Gin ha sottolineato il ruolo degli italiani fascisti della divisione Monterosa della RSI nei rastrellamenti insieme ai tedeschi, “spesso erano più crudeli rispetto ai crucchi”; ci ha raccontato alcune azioni partigiane della zona e il ruolo fondamentale ricoperto dalle staffette per comunicare tra i vari distaccamenti e le brigate dislocate in valle, perché “non c’era il telefono cellulare o internet”; ci ha detto anche che quella di oggi non è l’Italia per cui i suoi compagni sono morti e che spetta soprattutto a noi giovani batterci per realizzare la Costituzione, frutto della lotta partigiana.

Subito dopo, Alberto ci ha accompagnato a visitare alcuni rifugi partigiani situati poco sopra il monumento. Cavità naturali, anfratti nella roccia, avevano funzione di deposito e nascondiglio: se non sai che sono lì non ti verrebbe mai in mente di andarli a cercare, nascosti dalla vegetazione. Chissà quanti compagni si sono salvati in questo modo dalla barbarie nazifascista rannicchiati nel ventre delle montagne: forse è anche – certamente non solo – in virtù di questo “debito” che oggi molti compagni dell’ANPI di Condove si battono coscienziosamente contro la militarizzazione e la distruzione del territorio valsusino partecipando alla lotta popolare NO TAV.


Nel pomeriggio è arrivato il meteorologo Luca Mercalli, presidente di Nimbus e divenuto famoso per i suoi articoli su clima e ambiente pubblicati su vari quotidiani nazionali ma soprattutto per la sua collaborazione con la trasmissione televisiva Che tempo che fa su RAITRE.
Lo scienziato valsusino ha tenuto una bellissima lezione su Resistenza e Resilienza: come sopravvivere in un mondo con meno risorse e forse con più felicità, ovvero sulla crisi, sull’attualità dell’impatto antropico rispetto alla natura e sui limiti dello sviluppo della nostra civiltà legato alla finitezza delle risorse naturali, concetti di fisica reale da sempre ignorati dai gruppi di potere economico e politico che, anzi, ogni giorno invocano “la crescita e lo sviluppo per superare la crisi”. Ne è seguito un dibattito di alto livello (“dobbiamo alzare il livello della consapevolezza e del linguaggio, non abbassarlo come fa la televisione”) in cui si è discusso di democrazia nella comunicazione e partecipazione dei cittadini alla gestione del bene pubblico, cioè di quella sovranità popolare descritta nella Costituzione come architrave della Repubblica.
Mentre Mercalli parlava alla platea seduta sulle panche, tutto attorno sui prati decine di persone ascoltavano sedute sui massi, sdraiate sui prati in questo splendido paesaggio naturale: c’erano bambini che giocavano, famiglie con i passeggini, ragazzi che prendevano il sole e altri che passeggiavano, qualcuno beveva il caffè e qualcun altro un bicchiere di vino.

Infine abbiamo salutato i compagni dell’ANPI di Condove, loro ringraziando noi della presenza, noi ringraziando loro per aver saputo trasformare efficacemente una commemorazione in un momento di grande partecipazione popolare, aggiornato con contenuti di attualità.
La nostra intenzione è di tornare a Vaccherezza più numerosi, per condividere insieme i sentieri partigiani e le discussioni attorno al fuoco, auspicando che dal 2013 diventi sempre più un’iniziativa di richiamo provinciale e un appuntamento fisso per i giovani iscritti all’ANPI.
La Sezione ANPI di Condove-Caprie costituisce oggi un’esperienza positiva e rappresenta uno degli esempi più genuini e consolidati della Nuova Stagione dell’ANPI in provincia di Torino: persone semplici, giovani e meno giovani, che impegnano il proprio tempo libero non solo per tramandare la memoria della Guerra di Liberazione, ma per animarla con nuova linfa vitale e trasportarne lo spirito nelle lotte popolari e antifasciste del XXI secolo.


Fulvio Grandinetti
Militante antifascista, Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco
Coordinatore commissione “Giovani e Istruzione” ANPI Provinciale di Torino
[Foto di Giorgia Allais e Maria Grazia Cabigiosu]

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